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Bach: Sacred Masterpieces – Karl Richter

30 aprile 2007 5 commenti
Cofanetto Bach Sacred Masterworks Karl Richter

Le composizioni sacre di Johann Sebastian Bach per coro e orchestra dirette da Karl Richter, alle quali è doveroso aggiungere anche il Messiah di Händel, costituiscono un’eredità artistica notevole per le loro caratteristiche uniche. Vorrei parlarne, almeno per cenni, poiché ho iniziato ad ascoltarle anni fa per semplice curiosità, spinto fondamentalmente dal fatto che conoscevo le capacità di Richter come organista e mi chiedevo se fosse altrettanto valido come direttore: ancora non sapevo che fosse più conosciuto come direttore che come organista. Queste esecuzioni, senza entrare nello specifico di questa o quella composizione, sono caratterizzate dall’adozione di un organico medio-grande (tutte tranne il Messiah – London Philharmonic Orchestra), nutrito se paragonato alle attuali edizioni filologiche, ma più piccolo, soprattutto l’orchestra, rispetto a molte orchestre sinfoniche e filarmoniche: a quest’ultimo proposito si pensi alle esecuzioni dirette da Eugen Jochum. Dunque definire "non filologiche" le interpretazioni di Karl Richter non è del tutto esatto, in realtà con lui ha inizio un processo di riduzione dell’organico, che giungerà anche ad esagerazioni più o meno recenti da parte di altri direttori. Gradirle o meno è questione di gusti.

Intanto ecco l’elenco delle registrazioni su cui mi sto basando:

Johann Sebastian Bach:
Matthäus-Passion (Passione secondo Matteo) BWV 244
Archiv Produktion 463 635-2 |G|OR3|, OIBP, 1958
Messe in h-moll (Messa in si minore) BWV 232
Archiv Produktion 427 155-2 |A|GA2|, 1962 e 453 242-2 |A|X2|, 1969 fuori catalogo
Weihnachtsoratorium (Oratorio di Natale) BWV 248
Archiv Produktion 427 236-2 |A|X3|, 1965
Johannes-Passion (Passione secondo Giovanni) BWV 245
Deutsche Grammophon 453 007-2 |G|TA2|, OIBP, 1964
Magnificat BWV 243 & Cantata BWV 140
Deutsche Grammophon 419 466-2 |G|GA|, 1962 (BWV 243)/1979

Georg Friedrich Händel:
Messiah HWV 56
Deutsche Grammophon 453 028-2 |G|TA2|, 1973

Oltre che separatamente, le composizioni sacre di Bach più celebri sono disponibili anche come cofanetto della Deutsche Grammophon 463 701-2 |A|B10| (10 CD). Le esecuzioni incluse sono:

  1. Messa in si minore BWV 232 (1969) da 453 242-2
  2. Passione secondo Giovanni BWV 245 (1964) da 453 007-2 (OIBP)
  3. Passione secondo Matteo BWV 244 (1958) da 439 338-2 e non 463 635-2(*)
  4. Oratorio di Natale BWV 248 (1965) da 413 625-2 che equivale a 427 236-2
  5. Magnificat BWV 232 (1962) incluso nel terzo disco dell’Oratorio di Natale

(*) 439 338-2, a differenza di 463 635-2, non risulta OIBP (Original Image Bit Processing)

Trovare il giusto equilibrio per quel che riguarda il numero di esecutori costituisce buona parte della riuscita di un’interpretazione: si deve poter rendere la maestosità di tali composizioni sacre (quindi pensate per l’esecuzione nelle chiese, ricche di riverbero) senza generare confusione. Richter, appunto, riesce a rendere distinguibile e brillante ogni singola "voce", sia che si tratti del coro che dell’orchestra, evitando di creare un impasto sonoro opaco e pesante. La chiarezza delle voci è dunque eccellente e veramente unica: non ho trovato ancora nessuna registrazione simile. L’attacco dei coristi è netto, senza sbavature, e indubbiamente forte quando deve esserlo, ad esempio nel Kyrie della Messa in si minore o nel coro iniziale della Passione secondo Giovanni; e proprio nelle passioni è presente una buona dose di emotività sia da parte dei solisti che dei coristi.

Altra annotazione interessante è il tipo di basso continuo adottato: l’accompagnamento, all’organo, è molto presente e si fa notare piacevolmente soprattutto nei recitativi, talvolta con registrazioni più ricche (qualche fila di ripieno) e certo più fantasiose rispetto all’uso odierno (solo bordoni, per carità), che rendono molto più gustose le parti notoriamente più noiose come, appunto, i recitativi. Ma non solo: registrazioni più ricche sottolineano anche alcuni passaggi drammatici e gloriosi delle Passioni. Il clavicembalo è adottato solo in alcune parti del Messiah e in una edizione non citata della Matthäus-Passion del 1979 (427 704-2 |A|X3|) nella quale – curiosità – il direttore del coro era Georg Ratzinger, fratello dell’attuale Papa.

Karl Richter dunque, insieme con il Coro e Orchestra Bach di Monaco, ha inciso gran parte del repertorio di musica sacra vocale di Bach e anche se per molti non si tratta di esecuzioni affidabili, trovo che Richter riesca a esaltare a livelli unici la bellezza e la maestosità di queste composizioni.

Per concludere, vorrei indicare da quale di queste registrazioni conviene partire: la Passione secondo Giovanni. Nonostante quella secondo Matteo sia universalmente ritenuta il capolavoro di musica sacra di Bach, consiglio di partire da Giovanni per la sua più breve durata, due ore contro le tre della Passione secondo Matteo. Musicalmente sono eccellenti entrambe, ma non credo sia saggio indirizzarsi subito su tre ore di musica di un genere che non si conosce: il rischio di annoiarsi può non essere così remoto.

463 701-2 453 007-2 453028-2 419 466-2
463 635-2 427 704-2 427 236-2 427 155-2