Celibidache dirige le sinfonie di Bruckner
Sommario del cofanetto:
- DVD 1: Sinfonia n. 6 in la maggiore – Monaco di Baviera, 1991 (68’22” – 4,41 GB)
- DVD 2: Sinfonia n. 7 in mi maggiore – Tokyo, 1990 (82’00” – 5,28 GB)
- DVD 3: Sinfonia n. 8 in do minore – Tokyo, 1990 (102’13” – 6,58 GB)
- CD 1 & 2: Sinfonia n. 4 in mi bem. maggiore “Romantica” – Vienna, 1989 (84’03”)
Münchner Philharmoniker – Sony Classical – EAN-13: 0886919527094.
Il Bruckner di Celibidache è unico. Solo ascoltando (e in questo caso anche osservando) queste magnifiche letture si può comprendere quanto profonda sia l’interpretazione del direttore rumeno. In queste registrazioni degli anni novanta, che sono tra le sue ultime, i tempi si dilatano nettamente, l’ottava arriva a durare un’ora e tre quarti, ma la maestria e il trasporto sono tali per cui ci si ritrova al finale domandandocisi: “Ma è già finita?”. Il livello di coinvolgimento viene testimoniato anche dai lunghi secondi di silenzio che separano l’ultima nota dallo scrosciante applauso finale, caratteristica di tutte le presenti registrazioni, rigorosamente dal vivo. Serve un certo tempo per uscire dalla dimensione di questo Bruckner e tornare nel mondo normale, quel tempo che impiega il suono stesso ad esaurirsi tra le pareti della sala e i corpi dei presenti: gli orchestrali provati ma certo soddisfatti, e gli ascoltatori, non solo quelli di allora, ma anche noi che ancora oggi possiamo giovare di questo lascito d’arte musicale.
Peccato che la qualità video non superi la mediocrità, non si capisce se a causa di un pessimo trasferimento in formato DVD oppure per un vizio della registrazione originale; sembra più probabile la prima ipotesi in quanto diversi appassionati testimoniano (cfr. recensioni su Amazon.com) che la precedente edizione in formato Laserdisc era di ottima qualità. Sta di fatto che la risoluzione, soprattutto quella verticale, è scarsa (e non è un problema di interlacciamento o deinterlacciamento lato utente). Il sonoro risulta invece molto buono: niente surround, ma un onesto stereo 48 kHz/16 bit LPCM (nessuna compressione), vale a dire leggermente meglio di un CD.
Validissima è inoltre la quarta sinfonia registrata a Vienna nel 1989 e inserita come bonus in formato CD audio. Le sinfonie incluse in questo cofanetto anticipano di qualche anno le ultimissime registrazioni pubblicate da EMI/Warner, con le quali condividono lo stile interpretativo; va comunque sottolineato che ogni evento sonoro di Celibidache ha una propria individualità, un filo conduttore che lo tiene insieme dall’inizio alla fine.
Volendo concludere con una citazione dello stesso Celibidache: “Bruckner è un pensatore logico e perspicace. Non solo sa come iniziare un brano, ma sa anche come concluderlo. E Bruckner può trasportarci in mondi preclusi ad ogni altro. È il più grande compositore sinfonico di tutti i tempi.”
Revealing Bach
«Revealing Bach», è questo il titolo del nuovo cofanetto targato Archiv Produktion dedicato a tutti gli amanti dell’accoppiata Johann Sebastian Bach–Karl Richter e anche, più in generale, agli estimatori della musica del grande compositore tedesco.
La pubblicazione, curata da Universal Music Italia, è prevista per il 2 settembre 2014 e i dettagli sui contenuti dei nuovi 18 dischi sono ancora di difficile reperibilità; sul sito ufficiale non si trova praticamente nulla più dell’immagine di copertina, ciò nondimeno sul sito Tower Records Online è presente un plausibile elenco delle tracce. Ho inoltrato alla casa discografica una richiesta di maggiori dettagli; non appena riceverò risposta provvederò a pubblicare un aggiornamento.
Di seguito riporto tutti i dettagli che sono riuscito a recuperare, ma dev’essere chiaro che queste informazioni sono assolutamente provvisorie e possono contenere errori ed omissioni.
482 0959 GB18 ADD CD – EAN-13: 0028948209590 – Data di uscita: 02/09/2014.
- CD 1 (77’25”, clavicembalo Neupert “Bach”, da 477 6210, CD 7/8)
- Variazioni Goldberg, BWV 988
- CD 2 (46’16”, clavicembalo Neupert “Bach”, da 477 6210, CD 6/8)
- Concerto italiano in fa maggiore, BWV 971
- Fantasia cromatica e fuga in re minore, BWV 903
- Toccata e fuga in sol minore, BWV 915
- Pastorale in fa maggiore, BWV 590
- Fantasia in do minore, BWV 906
- CD 3 (49’07”, con Wolfgang Schneiderhan)
- Sonata per violino e clavicembalo in si bemolle minore, BWV 1014
- Sonata per violino e clavicembalo in la maggiore, BWV 1015
- Sonata per violino e clavicembalo in mi maggiore, BWV 1016
- CD 4 (55’10”, con Wolfgang Schneiderhan)
- Sonata per violino e clavicembalo in do minore, BWV 1017
- Sonata per violino e clavicembalo in fa minore, BWV 1018
- Sonata per violino e clavicembalo in sol maggiore, BWV 1019
- CD 5 (52’30”, con Aurèle Nicolet, da 427 1132)
- Sonata per flauto e clavicembalo in sol minore, BWV 1020
- Sonata per flauto e clavicembalo in si minore, BWV 1030
- Sonata per flauto e clavicembalo in mi bemolle maggiore, BWV 1031
- Sonata per flauto e clavicembalo in la maggiore, BWV 1032
- CD 6 (58’04”, da 427 1432, CD 1/2)
- Concerto brandeburghese n. 1 in fa maggiore, BWV 1046
- Concerto brandeburghese n. 2 in fa maggiore, BWV 1047
- Concerto brandeburghese n. 3 in sol maggiore, BWV 1048
- Concerto brandeburghese n. 4 in sol maggiore, BWV 1049
- CD 7 (67’36”, da 427 1432, CD 2/2)
- Concerto brandeburghese n. 5 in re maggiore, BWV 1050
- Concerto brandeburghese n. 6 in si bemolle maggiore, BWV 1051
- Concerto per oboe d’amore, archi e continuo in la maggiore, BWV 1055 (1980)
- Concerto per violino, oboe, archi e continuo in re minore, BWV 1060 (1963)
- CD 8 (70’48”)
- Concerto per clavicembalo, archi e continuo in re minore, BWV 1052
- Concerto per clavicembalo, archi e continuo in mi maggiore, BWV 1053
- Concerto per clavicembalo, archi e continuo in fa minore, BWV 1056
- Concerto per clavicembalo, 2 flauti dolci, archi e continuo in fa magg., BWV 1057
- CD 9 (44’45”)
- Concerto per 2 clavicembali, archi e continuo in do maggiore, BWV 1061
- Concerto per 3 clavicembali, archi e continuo in re minore, BWV 1063
- Concerto per 4 clavicembali, archi e continuo in la minore, BWV 1065
- CD 10 (76’02”)
- Concerto per clavicembalo, archi e continuo in re maggiore, BWV 1054
- Concerto per clavicembalo, archi e continuo in la maggiore, BWV 1055 (1971)
- Concerto per clavicembalo, archi e continuo in sol minore, BWV 1058
- Concerto per 2 clavicembali, archi e continuo in do minore, BWV 1060 (1972)
- Concerto per 3 clavicembali, archi e continuo in do maggiore, BWV 1064 (1973)
- CD 11 (57’37”)
- Concerto per 2 clavicembali, archi e continuo in do minore, BWV 1062
- Concerto per flauto, violino, clavicembalo in la min., BWV 1044 “Triplo concerto”
- Concerto 3 violini, archi e continuo in do maggiore, BWV 1064 (1981)
- CD 12 (78’48”)
- Concerto per due clavicembali, archi e continuo BWV 1060 (1963)
- Concerto per 2 violini, archi e continuo in re minore, BWV 1043 “Doppio concerto”
- Offerta musicale, BWV 1079
- CD 13 (59’00”, da 431 1192)
- Concerto per organo in sol maggiore, BWV 592
- Concerto per organo in la minore, BWV 593
- Concerto per organo in do maggiore, BWV 594
- Concerto per organo in do maggiore, BWV 595
- Concerto per organo in re minore, BWV 596
- Concerto per organo in mi bemolle maggiore, BWV 597
- CD 14 (78’40”)
- Toccata e fuga in re minore, BWV 538°
- Toccata e fuga in re minore, BWV 565†
- Preludio e fuga in mi bemolle maggiore, BWV 552†
- Sonata a tre voci n. 5 in do maggiore, BWV 529†
- Fantasia e fuga in sol minore, BWV 542†
- Preludio corale «Kommst du nun, Jesus, vom Himmel Herunter», BWV 650†
- Preludio corale «Wachet auf, ruft uns die Stimme», BWV 645†
- CD 15 (67’56”)
- Passacaglia e fuga in do minore, BWV 582°
- Partite diverse sopra «Sei Gegrüßet, Jesu gütig», BWV 768°
- Canzona in re minore, BWV 588†
- Preludio corale «Schmücke dich, o liebe Seele», BWV 654†
- Suite (overture) per orchestra n. 3 in re maggiore, BWV 1068
- CD 16 (70’23”)
- Suite (overture) per orchestra n. 1 in do maggiore, BWV 1066
- Suite (overture) per orchestra n. 2 in si minore, BWV 1067
- Suite (overture) per orchestra n. 4 in re maggiore, BWV 1069
- CD 17 (61’59”, da 427 1552, CD 1/2)
- Messa in si minore, BWV 232: I. Kyrie, II. Gloria
- CD 18 (61’01”, da 427 1552, CD 2/2)
- Messa in si minore, BWV 232: III. Credo, IV. Sanctus, V. Agnus Dei
Stando alle poche informazioni disponibili allo stato attuale, a giudicare dalle durate complessive dei 18 CD, sembrerebbe che una disposizione più attenta delle registrazioni avrebbe potuto permettere di risparmiare uno se non addirittura più dischi, ovvero di includere altro interessante materiale.
Si rileva con grande piacere la presenza dell’Offerta musicale, dei 13 concerti per clavicembalo, e delle sonate per violino e clavicembalo (con il solista Wolfgang Schneiderhan al violino), tutte incisioni che mancavano all’appello da molti anni e che finalmente rientrano in catalogo. Ritroviamo anche le opere per clavicembalo solista, incluse le Variazioni Goldberg, che erano uscite dal catalogo qualche anno fa insieme al cofanetto Karl Richter: A Universal Musician (477 6210, 8 CD, 2006) che le conteneva.
Della Messa in si minore contenuta negli ultimi due dischi, è stata inserita l’incisione in studio del 1961 (427 1552, 2 CD, 1989) e non quella live del 1969 in Giappone (contenuta nel cofanetto Sacred Masterpieces, 463 7012, 10 CD, 2000).
Sarebbe auspicabile che queste registrazioni, specialmente quelle che da più tempo mancano dal catalogo, fossero state accuratamente rimasterizzate dagli Emil Berliner Studios a partire dai nastri originali, ma quasi certamente non sarà così. Mentre infatti questo trattamento viene frequentemente riservato alle release internazionali della Deutsche Grammophon/Archiv Produktion, è raro che ciò accada per edizioni locali come questa. Quello che normalmente viene fatto in questi casi è semplicemente attingere a edizioni internazionali già esistenti e magari anche con un bel po’ di anni sulle spalle. Proprio a questo proposito, la disposizione delle opere all’interno di questo nuovo cofanetto lascia supporre che i concerti brandeburghesi (CD 6 e 7) possano essere stati tratti dalla vecchissima, anche se tecnicamente buona, edizione della serie Galleria (427 1432, 2 CD, 1989) e non dalla più recente rimasterizzazione Original-Image Bit-Processing della serie The Originals che include anche le suite per orchestra e il triplo concerto (463 6572, 3 CD, 2002); lo si nota facilmente perché i due dischi dell’album Galleria risultano esattamente identici ai due qui presenti sia per quanto riguarda i contenuti che per la loro disposizione, inclusi i concerti BWV 1055 e 1060 posti a riempimento del secondo disco.
In conclusione, per meno di 40 euro si può acquisire un’opera senz’altro valida, che costituisce soprattutto una buona occasione per chi non si è ancora avvicinato alle interpretazioni di Karl Richter, e che include anche alcune registrazioni difficili da trovare negli ultimi anni. Non resta quindi che attendere l’uscita e sperare che siano state utilizzate le rimasterizzazioni più recenti disponibili.
Aggiornamento del 18/09/2014:
Esaminando l’elenco aggiornato delle tracce disponibile sul sito tedesco jpc.de, si evince che l’edizione della Messa in si minore è quella del 1961, tratta dal doppio CD Archiv Produktion 427 1552.
Il nuovo elenco contiene anche informazioni sulla durata e sugli artisti di ogni registrazione, e sono disponibili anche le anteprime (un minuto) di tutti i brani; tutte informazioni che dovrebbero essere presenti sul sito ufficiale dell’etichetta e che invece non ci sono.
Johann Sebastian Bach – Helmut Walcha
Stampa di Bach seduto all’organo (1725). British Museum, autore sconosciuto. |
Helmut Walcha all’organo (da 463 712-2). Foto: Siegfried Lauterwasser. |
Il nome di Helmut Walcha è ben noto alla quasi totalità degli appassionati di musica per organo; l’organista tedesco deve la sua fama principalmente alle incisioni di Bach effettuate tra il 1956 e il 1971 per la casa discografica Deutsche Grammophon, o, per essere precisi, per la sua costola Archiv Produktion.
Affetto fin dalla gioventù da una grave malattia della vista, fu praticamente sempre costretto ad imparare a memoria gli spartiti dopo averli faticosamente decifrati; più avanti negli anni sarà la moglie a fornirgli un prezioso supporto eseguendo per lui le partiture di Bach voce per voce in modo che potesse mandarle a memoria più facilmente; ciò implicò uno studio accuratissimo delle partiture stesse.
1947-1952: il primo integrale monofonico
Walcha fu uno dei primi grandi organisti che si pose il problema della filologia esecutiva barocca. Le sue primissime registrazioni risalgono al 1947 e coincidono con la nascita della stessa Archiv. Uno degli obiettivi della neonata era proprio quello di documentare gli strumenti musicali storici sfuggiti alle devastazioni della seconda guerra mondiale; gli organi antichi rientrano a pieno titolo in questa categoria e anzi rappresentano uno dei patrimoni artistici più delicati e difficili da tutelare: dove non arrivavano le bombe, infatti, spesso arrivavano le razzie al fine di recuperare il metallo delle canne per scopi bellici.
Le incisioni del ’47, di seguito elencate, furono effettuate al “piccolo” organo della Jakobi-Kirche a Lubecca, un gioiello a tre manuali e pedaliera che include anche materiale fonico risalente all’epoca rinascimentale. I dettagli di questo e di tutti gli altri strumenti qui trattati sono disponibili più avanti in quest’articolo e sono tratti in gran parte dai libretti allegati ai cofanetti Archiv 474 747-2 e 463 712-2.
- Sonate a tre voci n. 1 e n. 6, BWV 525, 530
- Fantasia e fuga in sol minore, BWV 542
- Preludio e fuga in do maggiore, BWV 547
- Preludio e fuga in mi bemolle maggiore »St. Anne«, BWV 552
- Toccata, adagio e fuga in do maggiore, BWV 564
- Toccata e fuga in re minore, BWV 565
- Corali di Schübler, BWV 645-650
- Clavier-Übung III: BWV 669-671, 676, 678, 680, 682, 684, 686, 688 (für große Orgel)
- Partite diverse sopra »Sei gegrüßet, Jesu gütig«, BWV 768
Integrale 1947-1952: edizione giapponese e internazionale (10 CD).
Le prime registrazioni che furono messe in commercio dalla Archiv furono quelle dei sei corali di Schübler. All’epoca ancora non esisteva il long playing ma c’erano solo i dischi in gommalacca da 78 giri che potevano contenere al massimo cinque minuti di musica per lato, per cui i sei corali richiedevano ben tre dischi che furono catalogati con i numeri 1001-3. Pochi anni dopo, l’LP monofonico fece la sua comparsa e divenne in breve tempo il supporto più conveniente per distribuire la musica grazie alla maggiore durata e al minore rumore di fondo. Proprio quest’ultimo dettaglio fece sorgere un problema: ci si accorse infatti che sul nuovo supporto era chiaramente udibile il rumore del traffico veicolare che era stato registrato, ovviamente senza volerlo, nella Jakobi-Kirche, mentre prima sui 78 giri esso risultava mascherato dal rumore di fondo. Ciò rese necessaria la ricerca di un sito più tranquillo ove registrare il resto delle composizioni di Bach. La scelta ricadde su uno strumento barocco di piccole dimensioni, l’organo Schnitger della Chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Cappel, villaggio tedesco sul mare dei Wadden, a metà strada tra Cuxhaven e Bremerhaven. Questo strumento a due manuali e pedaliera, di elevato valore storico e miracolosamente risparmiato dalla guerra, presentava caratteristiche foniche più che adeguate all’esecuzione filologica di Bach. La registrazione dell’integrale fu completata nel 1952, anche se di vero e proprio integrale non si può parlare: Walcha decise infatti di non includere le opere di dubbia attribuzione come i piccoli preludi e fughe BWV 553-560, i concerti per organo BWV 592-597 che in realtà sono trascrizioni di concerti di altri autori, e L’arte della fuga, che Walcha all’epoca non riteneva fosse destinata all’esecuzione organistica. Mancano naturalmente anche i corali Neumeister, scoperti solo negli anni ottanta. I quattro duetti BWV 802-805, tratti dal Clavier-Übung III, sono invece presenti ma eseguiti “a sorpresa” al clavicembalo anziché all’organo (non c’è modo di saperlo se non ascoltando il disco).
L’approccio di Helmut Walcha alle composizioni organistiche del Kantor fu chiaro da subito: fedeltà alla partitura, che comporta il rifiuto quasi totale di ogni licenza interpretativa romantica tanto in voga in quegli anni (si pensi alle incisioni di Albert Schweitzer); tempo scandito in modo quasi metronomico, sobrietà negli abbellimenti, e gestione dei registri indirizzata sia all’ottenimento di sonorità particolari, interessanti e talvolta sorprendenti, sia all’evidenziazione della struttura delle composizioni, elemento fondamentale della musica di Bach e, in generale, della musica contrappuntistica. La spettacolarità è una caratteristica quasi del tutto assente in queste interpretazioni; qui l’organista si mette totalmente a servizio del compositore rispettandone ogni notazione con la precisione che si deve a delle partiture che si fondano su studi che potremmo definire “matematici”.
La qualità tecnica è sorprendentemente elevata se si considera che si tratta di registrazioni dell’immediato dopoguerra; certo, il rumore di fondo è ben presente, ma l’intervallo di frequenze registrato è compreso tra 30 e all’incirca 12.000 Hz. Talvolta si nota un po’ di distorsione quando il livello del suono si avvicina al limite superiore di dinamica.
Questo ciclo di incisioni monofoniche era stato reso disponibile in compact disc dalla Archiv solo nel 2003 come cofanetto di 10 CD della serie Original Masters (474 747-2), ma attualmente è fuori catalogo. Anni prima, nel 1992, era stata rilasciata un’edizione destinata al mercato giapponese, sempre in CD (POCA-9002/11). Attualmente è possibile acquistarlo in versione download MP3 o FLAC dal sito Deutsche Grammophon oppure, naturalmente, come rimanenza di magazzino (ad esempio sul Marketplace di Amazon). In alternativa è possibile reperirlo in edizioni economiche di altre case discografiche minori (ad esempio Membran), dato che sono trascorsi più di cinquant’anni dalla prima pubblicazione di queste registrazioni e quindi il copyright della Archiv Produktion è decaduto; bisogna però tenere presente che i nastri originali non lasciano mai la casa discografica madre, pertanto le altre case non possono avervi accesso diretto e si devono accontentare di una copia che per forza di cose sarà di qualità inferiore, magari di poco ma comunque inferiore, rispetto all’originale; ciò significa che, a meno di rimasterizzazioni e rimaneggiamenti del segnale, la qualità audio del download FLAC dal sito Deutsche Grammophon (formato di compressione senza perdita di qualità) dovrebbe essere maggiore rispetto a quella dei CD pubblicati da altre case discografiche.
Kleine Stellwagen-Orgel, St. Jakobi-Kirche, Lübeck
Foto tratta dal sito www.holbach-foundation.org.
1467/1515 (Hauptwerk) – 1636-37 (Friedrich Stellwagen: Rückpositiv, Brustwerk, Pedal)
Disposizione fonica all’epoca delle registrazioni: 1947
Hauptwerk Brustwerk Unioni |
Rückpositiv Pedal |
Intonazione: Kammerton (La = 440 Hz). 4 tremoli. |
Arp-Schnitger-Orgel, St. Peter und Paul, Cappel
Foto: Beate Ulich (Wikimedia Commons). Licenza Creative Commons.
Disposizione fonica all’epoca delle registrazioni: 1950-52
Hauptwerk Pedal |
Rückpositiv Unioni Accessori |
Intonazione: Chorton (La = 460 Hz). |
1956-1971: l’integrale stereofonico
L’avvento della registrazione stereofonica verso la metà degli anni cinquanta minacciava seriamente di rendere ben presto obsoleto l’integrale appena completato, e così nel 1956, la Deutsche Grammophon/Archiv Produktion decise insieme a Walcha di ricominciare a registrare Bach in stereofonia. Il progetto partì il 9 settembre dello stesso anno con la registrazione dell’Arte della fuga: proprio una delle opere che l’organista aveva volutamente escluso nella precedente edizione. Questa fu la prima registrazione stereofonica in assoluto della Deutsche Grammophon; ascoltandola oggi si può notare come il livello tecnico fosse già molto buono e certamente elevatissimo per l’epoca: spazialità eccellente e buona fedeltà (bassi un po’ poveri ma acuti fino ad oltre 15 kHz); il neo principale è il rumore di fondo non trascurabile ma facilmente tollerabile, anzi a questo proposito è un bene che i tecnici non abbiano filtrato il segnale in fase di rimasterizzazione, contribuendo a preservare la timbrica dello strumento che in questo caso è il validissimo organo Van Hagerbeer/Schnitger della Grote St. Laurenskerk di Alkmaar, città dell’Olanda settentrionale ad una quarantina di chilometri da Amsterdam; non fu possibile infatti registrare a Cappel poiché nel frattempo l’organo era stato danneggiato dall’impianto di riscaldamento della chiesa.
Quando, nel 2006, vi fu un grande revival dell’Arte della fuga, sospinto anche dalla pubblicazione di numerose nuove registrazioni (tra cui quella di Ramin Bahrami al pianoforte che riscosse grande successo), la Deutsche Grammophon colse la palla al balzo rilasciando all’inizio del 2007 un doppio CD (477 6508) contenente proprio questa registrazione, che all’epoca era già vecchia di cinquant’anni, mettendo di fatto in concorrenza Walcha con gli aggiornatissimi interpreti contemporanei.
Le prime incisioni effettuate allo Schnitger di Alkmaar nel 1956.
Insieme all’Arte della fuga, Walcha registrò anche la famosa toccata e fuga in re minore BWV 565 che ancora oggi è una delle più belle interpretazioni mai incise, il preludio e fuga in do maggiore BWV 547, le sonate a tre voci BWV 525 e 530, la toccata adagio e fuga in do maggiore BWV 564, le partite diverse sopra »Sei gegrüßet, Jesu gütig« BWV 768 e i sei corali di Schübler BWV 645-650 (tre dei quali però in mono); a ben vedere, queste composizioni sono proprio le stesse che erano state registrate per prime a Lubecca nel ’47, incisioni tecnicamente obsolete che urgeva rinnovare.
Successivamente, nel 1962 Walcha integrò le registrazioni con le toccate e fughe BWV 538 »Dorische« e 540, le fantasie e fughe BWV 537 e 542, le fantasie BWV 562 e 572, i preludi e fughe BWV 534, 541, 543, 544, 546, 548 e 552 »St. Anne«, e la passacaglia e fuga BWV 582.
Sei anni dopo, nel 1968, si decise di completare l’integrale iniziato nel ’56 anche se non all’organo di Alkmaar, che tra l’altro iniziava ad accusare seri problemi di funzionamento, ma all’organo Johann Andreas Silbermann (nipote di Gottfried Silbermann) della chiesa di Saint-Pierre-le-Jeune, a Strasburgo, il quale, secondo l’organista, si prestava meglio all’esecuzione delle composizioni sacre grazie alla più ampia disponibilità di registri di flauto opportunamente distribuiti sui i suoi tre manuali e pedaliera. Con l’occasione, si decise di reincidere anche alcuni lavori precedentemente registrati ad Alkmaar, in particolare il preludio e fuga BWV 552 »St. Anne«, i sei corali di Schübler (stavolta tutti in stereo) e le partite diverse sopra »Sei gegrüßet, Jesu gütig«, incisioni, queste, che saranno poi inserite nell’integrale definitivo. Le registrazioni “scartate” sono comunque disponibili come CD separato Archiv 457 704-2, serie The Originals.
Integrale 1956-1971: prima e seconda edizione (12 CD).
Le ultime registrazioni ebbero luogo nel maggio del 1971, portando a completamento un integrale organistico che riscosse e continua a riscuotere grande successo in tutto il mondo, tanto che ne sono state già rilasciate due edizioni internazionali in CD (419 904-2 e 463 712-2, identiche nei contenuti). L’integrale monofonico rimase invece piuttosto in ombra e ancora oggi, come già detto, risulta di non facile reperibilità. Il minore successo è imputabile fondamentalmente alla qualità tecnica delle registrazioni, dato che, con l’avvento della stereofonia, le vecchie incisioni monofoniche vennero irrimediabilmente bollate come imperfette, a prescindere dalla qualità artistica che invece era già di altissimo livello. Nel secondo integrale, Walcha si rivela più rigoroso e misurato rispetto al primo, gestisce ancor più sapientemente i timbri dei suoi strumenti, sia quelli meravigliosamente pieni ed austeri, quasi aspri, dello Schnitger, che quelli più delicati, rotondi e rifiniti dell’organo Silbermann, sperimentando combinazioni di registri che a volte risultano veramente straordinarie come quelle del preludio BWV 535 e delle partite BWV 768, senza contare quelle dell’Orgelbüchlein e degli altri preludi corali.
Negli ultimi decenni lo studio della filologia e della prassi esecutiva barocca ha fatto passi da gigante e di certo le registrazioni di Walcha sono rimaste indietro da questo punto di vista e non sono oggi considerate di riferimento, nemmeno quelle più recenti degli anni settanta; ciò non sminuisce tuttavia il loro indiscutibile valore artistico e storico; proprio a quest’ultimo riguardo è interessante notare che la prima traccia del primo dei dieci dischi presenti nel cofanetto delle incisioni ’47-’52 non è una composizione di Bach ma una serie di improvvisazioni di Walcha all’organo di Cappel, con diverse combinazioni di registri enunciate a voce di volta in volta; impossibile non cogliere il valore documentale di questo quarto d’ora di registrazione, soprattutto a distanza di sessant’anni e dopo un profondo restauro dello strumento.
Disposizione fonica all’epoca delle registrazioni: 1956-62
Hauptwerk Oberwerk |
Rückpositiv Pedal |
Intonazione: Kammerton (La = 435 Hz). |
Johann-Andreas-Silbermann-Orgel, Saint-Pierre-le-Jeune, Strasbourg
Foto: Ralph Hammann (Wikimedia Commons). Licenza Creative Commons.
Disposizione fonica:
Grand-Orgue (56 note) Récit expressif (56 note) |
Positif de dos (56 note) Pédale (30 note) |
Intonazione: Kammerton (La = 435 Hz). |
Siti correlati: Deutsche Grammophon – Youngrok Lee – Alkmaar Orgelstad – Bach secondo Walcha (Musicalia-Organalia)
Karajan e i poemi sinfonici di Richard Strauss
Nel 2010 la Universal Music ha lanciato una nuova serie di cofanetti denominata Collectors Edition (sì, senza il genitivo sassone); in realtà questa serie va a rinfoltire la precedente Collector’s Edition (quella con l’apostrofo) con oltre quaranta box che spaziano da Bach a Messiaen; le registrazioni provengono naturalmente dagli archivi Deutsche Grammophon, Archiv Produktion e Decca.
Caratterizzati da un prezzo conveniente, tipicamente meno di 5 euro a disco, questi cofanetti sono interessanti anche perché spesso ripropongono incisioni che fino a poco tempo fa erano disponibili solo ad alto prezzo, ed è proprio il caso delle registrazioni dei lavori per orchestra di Richard Strauss diretti da Herbert von Karajan.
I cinque dischi contengono i principali poemi sinfonici:
- Don Juan (Don Giovanni), op. 20 (da 439 016-2 G|HS)
- Tod und Verklärung (Morte e trasfigurazione), op. 24 (da 439 039-2 G|HS)
- Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till E.), op. 28 (da 439 027-2 G|HS)
- Also sprach Zarathustra (Così parlò Zarathustra), op. 30 (da 439 016-2 G|HS)
- Don Quixote (Don Chisciotte), op. 35 (da 439 027-2 G|HS)
- Ein Heldenleben (Vita d’eroe), op. 40 (da 439 039-2 G|HS)
- Eine Alpensinfonie (Sinfonia delle Alpi), op. 64 (da 439 017-2 G|HS)
Queste registrazioni risalgono agli anni ’80 e sono tutte digitali; fino a qualche anno fa erano disponibili solo nella serie Karajan Gold:
Also sprach Zarathustra / Don Juan |
Eine Alpensinfonie |
Don Quixote / Till Eulenspiegel |
Ein Heldenleben / Tod und Verklärung |
Nessuna ulteriore rimasterizzazione è stata applicata rispetto alle edizioni Karajan Gold, che già riportavano l’indicazione Original-Image Bit-Processing; da un confronto effettuato tra i file audio estratti dalle vecchie edizioni Karajan Gold e quelli estratti da questo cofanetto si evince infatti che si tratta proprio dello stesso materiale.
Inoltre il cofanetto include:
- Metamorphosen (Metamorfosi), op. 142 (da 445 600-2 G|MA)
- Vier letzte Lieder (Ultimi quattro lieder) (da 445 600-2 G|MA)
- Concerto per oboe e piccola orchestra in re maggiore (da 423 888-2 G|GA)
- Concerto per corno n. 2 in mi bemolle maggiore (da 457 725-2 G|OR)
- Estratti da Salome, op. 54, Sechs Lieder (Sei lieder), op. 56 e Capriccio op. 85
Risulta in realtà che il quinto disco, contenente i Vier letzte Lieder, Metamorphosen ed estratti da Sechs Lieder e Capriccio, corrisponde esattamente al CD DG 445 600-2, serie Masters, pubblicato nel 1997 e da tempo fuori catalogo ma di cui si riporta la copertina (poco più avanti).
I due poemi sinfonici Così parlò Zarathustra e Sinfonia delle Alpi (di quest’ultimo si è già parlato in un precedente articolo) sono i soli a richiedere l’organo. In entrambi i casi lo strumento è il Karl Schuke della Berlin Philharmonie, sotto le dita dell’organista David Bell.
Il direttore austriaco come sempre cura molto l’equilibrio sonoro, l’organo non copre quasi mai l’orchestra ma riveste fondamentalmente un forte ruolo di sostegno che probabilmente era proprio nelle intenzioni del compositore, se si escludono alcune parti della Sinfonia delle Alpi come per esempio il temporale, e la maestosa e arcinota introduzione di Così parlò Zarathustra, in cui Strauss richiede esplicitamente il volles Werk (Tutti). Quest’ultimo poema sinfonico, liberamente ispirato all’omonima opera di Nietzsche, è forse il più astratto di tutti, più ancora di Vita d’eroe, facendo riferimento unicamente a concetti, pensieri, idee per giunta di stampo filosofico; si potrebbe pensare che non sia di ascolto facile ma in verità riesce a emozionare più degli altri poemi descrittivi perché coinvolge mentalmente l’ascoltatore immergendolo in un mare di immagini e colori per lo più slegati dalla realtà fisica.
Morte e trasfigurazione è invece più descrittivo, anche se è comunque caratterizzato da una sostanziosa dose di trascendenza, del resto il tema ci pone proprio al limite della realtà terrena. Pur trattandosi di un unico grosso movimento di quasi mezz’ora, l’ascolto risulta fluido, l’orecchio si fa curioso, lo sviluppo non è prevedibile tanto che poco dopo la metà del poema pare venir fuori un’apparente risoluzione finale, e proprio quando sembra che i tasselli assumano una forma ordinata, quella soluzione così chiara e semplice non arriva e tutto si disgrega: era solo l’anticamera della trasfigurazione.
Lo stesso compositore citerà questo suo poema in punto di morte; Quirino Principe scrive: «Ai primi di settembre disse ad Alice (sua nuora, N.d.R.): “È come se ascoltassi musica!”. “Vuoi carta da musica?” “L’ho già scritto sessant’anni fa, in Tod und Verklärung. È così, è proprio così…”. Uremia, angina pectoris, maschera d’ossigeno: l’ultima sua maschera. Erano le 14.12 di giovedì 8 settembre 1949, e un nome fu pronto per l’albo dei rimpianti e delle vanità».¹
Gli altri poemi sinfonici risultano un po’ meno profondi rispetto ai tre già citati. La musica diviene estremamente descrittiva, molto più di qualsiasi musica di scena, tanto che non occorre conoscere i sottotitoli dei movimenti per figurarsi personaggi, panorami, azioni, situazioni. Don Quixote è sicuramente la composizione di maggior rilievo in questo senso, essendo caratterizzata da una grande ricchezza di dettagli; seguono Vita d’eroe e Don Giovanni, “ritratti musicali” di tutto rispetto.
Vier letzte Lieder / Metamorphosen |
Concerto per corno |
Con le Metamorfosi, monumentale studio per ventitré archi solisti (il numero scritto per esteso rende meglio l’idea), Strauss abbandona quasi totalmente il descrittivismo e torna profondo e introspettivo. La composizione è meditativa, tragica e a tratti oscura. Si tratta di una partitura estremamente curata; la sola idea di poter o dover disporre di 23 voci soliste, anche con semplificazioni quali raggruppamenti o raddoppi², può far venire il mal di testa anche a compositori di una certa esperienza; ciò nonostante la composizione ebbe una gestazione abbastanza breve, solo alcune settimane; è evidente che fu scaturita da un animo fortemente provato dall’esito orrendo, e disastroso per la sua Germania, del secondo conflitto mondiale. C’è poco da dilungarsi in chiacchiere; dopo aver ascoltato Metamorphosen risulta chiaro che ogni parola è superflua. Capolavoro.
La qualità tecnica di queste registrazioni è molto buona; si tratta quasi sempre di registrazioni effettuate in digitale, solo i concerti e il movimento estratto da Salome (ultima traccia del primo disco) risultano registrati in analogico. La dinamica è estesissima, Karajan sfrutta tutti i 96 dB messi a disposizione dal compact disc, i quali in realtà non risultano nemmeno sufficienti e infatti talvolta è presente anche una modesta limitazione del segnale (riscontrabile analizzandone l’ampiezza) che consente di estendere virtualmente la dinamica al prezzo di un po’ di distorsione che comunque rimane a livelli accettabili. Spazialità e atmosfera sono eccellenti e l’ascolto in cuffia risulta gradevolissimo, a patto di fare attenzione all’ampia dinamica che costringe a regolare frequentemente il volume se ci si trova in ambienti rumorosi. Unica pecca, sempre dal punto di vista tecnico, è la presenza del solito disturbo costante a frequenza 15 kHz, “solito” perché caratterizza la maggior parte delle registrazioni della serie Karajan Gold; in questo caso si nota particolarmente in Don Juan, Don Quixote, Ein Heldenleben, Tod und Verklärung, Eine Alpensinfonie e Metamorphosen; chi ha buon udito può percepirlo nei passaggi tenui.
Una nota dolente di questa nuova serie Collectors Edition pare essere la minore qualità del supporto fisico: ho comprato diversi di questi cofanetti e un paio di volte mi è capitato di trovare un disco difettoso; in un caso il problema era evidente e derivava da piccoli fori presenti nello strato riflettente, chiaramente visibili controluce. Coincidenze? Il consiglio è comunque di provare subito tutti i dischi al computer utilizzando un programma per estrazione audio accurata (ad es. Exact Audio Copy) e di acquistare da venditori che garantiscano la sostituzione in caso di difetti di questo tipo.
(¹) Tod und Verklärung – Guida all’ascolto a cura di Oreste Bossini (www.flaminioonline.it)
(²) Sergio Sablich: Programma di sala “Richard Strauss – Metamorphosen, studio per 23 archi solisti (versione per sestetto d’archi e contrabbasso)”, 28 Febbraio 1997
Karl Richter dirige Bach
Informazioni tratte dal blog Karl Richter in München.
È uscito da pochi giorni un nuovo cofanetto Deutsche Grammophon dedicato a Karl Richter e a Bach. 10 CD in cui il maestro dirige le Passioni, la Messa in si minore e 11 cantate di Pasqua. Le incisioni sono state rimasterizzate appositamente per questa edizione limitata della serie Eloquence, la serie economica di Universal Classics.
Ecco i contenuti in dettaglio:
- Passione secondo Matteo, BWV 244 (1958) – [Dettagli]
- Passione secondo Giovanni, BWV 245 (1964) – [Dettagli]
- Messa in si minore, BWV 232 (1961) – [Dettagli]
- Cantate di Pasqua (1969-1975):
- Christ lag in Todesbanden, BWV 4
- Bleib bei uns, denn es will Abend werden, BWV 6
- Der Friede sei mit dir, BWV 158
- Halt im Gedächtnis Jesum Christ, BWV 67
- Du Hirte Israel, höre, BWV 104
- Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen, BWV 12
- Ich hab in Gottes Herz und Sinn, BWV 92
- Es ist euch gut, BWV 108
- Bisher habt ihr nichts gebeten, BWV 87
- Erhalt uns Herr, bei deinem Wort, BWV 126
- Du wahrer Gott und Davids Sohn, BWV 23
Codice a barre (EAN): 0028948035328.
La rimasterizzazione AMSI (Ambient Sourround Imaging) adottata per questa edizione tende a generare un’immagine stereofonica più ampia rispetto a quella tipica dei dischi stereofonici Deutsche Grammophon/Universal; a seconda dell’ambiente di ascolto e del gusto personale l’effetto può risultare piacevole o meno. È questo un particolare di cui pochi si interessano nelle recensioni, quindi tenevo a sottolinearlo, e vale per la maggior parte dei dischi della serie Eloquence.
Non è possibile acquistare questo cofanetto direttamente dal sito ufficiale della Deutsche Grammophon in quanto il DG Web Shop non tratta la serie Eloquence, tuttavia si può trovare su Amazon e altri negozi online. Il prezzo, data la serie economica, è molto conveniente.
Link utili:
Altro ritiro dal mercato: le cantate di Bach dirette da Karl Richter
Apprendo oggi per puro caso che la Deutsche Grammophon sta ponendo fuori catalogo le cantate di Bach dirette da Karl Richter. Fino a circa un anno fa le cantate erano disponibili sia sotto forma di unico cofanetto da 26 CD (439 368-2), sia suddivise in cinque cofanetti a tema [link al catalogo]:
- Advent und Weihnachten (Avvento e Natale) – 4 CD
- Ostern (Pasqua) – 5 CD
- Himmelfahrt, Pfingsten, Trinitatis (Ascensione, Pentecoste, SS. Trinità) – 6 CD
- Sonntage nach Trinitatis I (Domeniche dopo la Santissima Trinità I) – 6 CD
- Sonntage nach Trinitatis II (Domeniche dopo la Santissima Trinità II) – 5 CD
Oggi, consultando il sito della casa discografica tedesca, ho notato che solo il volume II (439 374-2) è ancora disponibile nei negozi, i primi tre volumi sono ordinabili e acquistabili per corrispondenza sul sito stesso (oltre che in MP3), mentre gli ultimi due volumi si possono solo scaricare in formato MP3, sempre dal sito della Deutsche Grammophon. Molto probabilmente sarà ritirato a breve anche il volume II. Il cofanetto unico contenente tutti i 26 CD è sparito del tutto. Consiglio a chi è interessato a queste interpretazioni, di affrettarsi prima che le poche copie rimaste nei negozi di dischi si esauriscano. Su Amazon questi cofanetti si trovano già con difficoltà e a caro prezzo, anche usati.
Questa raccolta di cantate, 75 per la precisione (meno della metà di tutte quelle che il Kantor di Lipsia ci ha lasciato), è da molti anni uno dei fiori all’occhiello della Archiv Produktion (la branca della Deutsche Grammophon che tratta la musica antica). L’interpretazione di Karl Richter è piuttosto diversa da quella cosiddetta “filologica” maggiormente diffusa oggigiorno. Coro numeroso come pure l’orchestra, strumenti moderni, continuo all’organo piuttosto colorito, La a 440 Hz. Ciò nonostante queste interpretazioni apparentemente datate stanno trovando via via alcune giustificazioni filologiche. Lo studio sulla comprensione e l’interpretazione autentica della musica di Bach è in continuo sviluppo e sembra, a giudicare dalla disposizione della balconata dell’organo e di quella per il coro e gli strumenti, che Bach accompagnasse le sue cantate con l’organo grande (alla Richter) e non con il positivo che è stato e viene quasi sempre utilizzato nelle interpretazioni filologiche. In ogni caso, a prescindere dalle considerazioni sulla prassi esecutiva, rimane indiscutibile il valore storico e artistico di queste incisioni, pietre miliari della discografia e dell’interpretazione di Bach. Non so se le ritroveremo presto sugli scaffali, la speranza è in una riedizione rimasterizzata con le tecniche di campionamento più moderne (l’edizione attuale risale al lontano 1993).
Di seguito si riporta l’elenco delle cantate contenute nei cinque cofanetti secondo la catalogazione BWV:
Vol. I | Vol. II | Vol. III | Vol. IV | Vol. V |
---|---|---|---|---|
61 | 92 | 11 | 9 | 96 |
132 | 126 | 44 | 187 | 5 |
63 | 23 | 34 | 178 | 56 |
121 | 1 | 68 | 45 | 180 |
64 | 182 | 175 | 105 | 38 |
28 | 4 | 129 | 102 | 55 |
171 | 6 | 39 | 199 | 115 |
58 | 158 | 76 | 179 | 139 |
65 | 67 | 135 | 137 | 60 |
124 | 104 | 21 | 33 | 26 |
13 | 12 | 24 | 78 | 116 |
111 | 108 | 30 | 17 | 70 |
81 | 87 | 93 | 51 | 140 |
82 | 147 | 100 | 130 | |
10 | 27 | 80 | ||
8 | 106 | |||
148 |
Fuori catalogo
Il cofanetto Karl Richter: A Universal Musician, edito dalla Deutsche Grammophon nel giugno del 2006 (codice prodotto: 477 6210), non è più in vendita presso i negozi di dischi. Il box risulta ancora disponibile sul sito della casa discografica sotto forma di download MP3 o invio postale.
L’uscita di catalogo può risalire al massimo all’ottobre 2008 dato che il cofanetto è citato nella brochure della promozione "Box irresistibili" risalente al settembre dello stesso anno:
Ciò significa che potrebbe essere possibile trovarlo ancora in qualche negozio.
Ecco altri album di Karl Richter posti fuori catalogo in tempi più o meno recenti ma acquistabili in formato MP3 presso il sito della Deutsche Grammophon; riporto solo quelli contenenti registrazioni irreperibili, non ripubblicate in nessun altro album:
Cofanetti a metà prezzo
Ultimo mese di sconti per i cofanetti di musica classica della Deutsche Grammophon, Decca e Philips, proposti solitamente a un prezzo di circa 9 euro a CD e oggi disponibili eccezionalmente a meno di 5 euro a disco fino a fine anno. Sebbene il catalogo ufficiale indichi 4.90 euro/disco come prezzo suggerito, è possibile trovare offerte ancora più vantaggiose presso alcuni rivenditori.
Dal sito www.universalmusic.it:
CAMPAGNA BOX IRRESISTIBILI 2008
Torna la grande campagna dedicata alle più importanti integrali Deutsche Grammophon, Philips e Decca
236 Box Irresistibili offerti ad un prezzo incredibile
Solo euro 4,90 a CD
Inoltre
27 Album della serie Gold, 3 CD a soli euro 16,90
25 Box prodotti in esclusiva per l’Italia
7 Box Super budget tra cui 2 novità
Iniziativa valida solo fino al 31 dicembre 2008.
A questo punto non posso non suggerire qualche buon acquisto per sfruttare queste offerte:
Hélène Grimaud
Traduzione della biografia disponibile sul sito ufficiale (aggiornata a maggio 2013). Ulteriori informazioni sono reperibili su Wikipedia.
Artista poliedreica e carismatica – per la pianista Hélène Grimaud la musica è una passione sconfinata. Hélène è un’interprete dalla natura spirituale e toccante, il suo successo artistico internazionale è travolgente. Ha costruito la sua reputazione professionale con un intenso programma di tour e registrazioni con cui condivide le sue profonde e originali interpretazioni della musica classica. Impegnata come ambientalista e attivista in difesa dei diritti umani, la Grimaud presta il suo prodigioso talento e la sua eloquenza anche al mondo della letteratura con i suoi libri di successo.
Tra gli eventi più importanti della stagione 2012/2013 vi sono i concerti al Concertgebouw con l’orchestra di Gürzenich, il concerto di gala per apertura della nuova sala di concerto di Stavanger, in Norvegia, alla presenza del re e della regina; il concerto con l’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese diretta da Jakub Hrusa e quello con la Filarmonica di San Pietroburgo, un tour europeo con i Wiener Philharmoniker, un tour asiatico con concerti e recital in Cina, Singapore, Malesia, Giappone e Corea, concerti in Svizzera e a New York con la London Philharmonic Orchestra, un tour in Sud America con concerti d’esordio all’Orchestra sinfonica dello Stato di San Paolo e un tour nel Regno Unito con l’Orchestra Filarmonica Ceca. In recital, Hélène torna alla Walt Disney Concert Hall oltre che in tour in Francia e in Italia.
La stagione concertistica del 2013 vedrà come principale protagonista Johannes Brahms, in concomitanza con il rilascio della registrazione dei suoi concerti con i Wiener Philharmoniker; Hélène eseguirà questi concerti con la Philharmonia Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, l’Orchestra Filarmonica Ceca, l’Orchestra della Radio Bavarese e con la San Francisco Symphony Orchestra, la Cincinnati Symphony e la Philadelphia Orchestra.
Musicista da camera appassionata e impegnata, Hélène Grimaud si esibisce regolarmente nei più prestigiosi festival e nelle più note capitali culturali con un ampio ventaglio di collaboratori tra cui Sol Gabetta, Thomas Quasthoff, Rolando Villazòn, Jan Vogler, Truls Mørk, Clemens Hagen e i fratelli Capuçon. Nell’inverno 2012-2013 si è esibita in Germania e in Francia con Sol Gabetta a sostegno del rilascio del suo album Duo (Deutsche Grammophon) che contiene le sonate per violoncello di Schumann, Brahms, Shostakovich e Debussy, riproponendo il programma di un concerto delle due artiste al Festival di Gstaad del 2011 che il Berner Zeitung definì “mozzafiato”.
Legata alla Deutsche Grammophon dal 2002 con un contratto esclusivo, Hélène è tra gli artisti più importanti della DG vantando una serie di dischi fantasiosi e di grande successo. Il rilascio, nel 2011, dei concerti per pianoforte n. 19 e 23 di Mozart con l’Orchestra da camera della Radio Bavarese include anche una collaborazione con la cantante Mojca Erdmann in una registrazione dell’aria mozartiana “Ch’io mi scordi di te?” KV 505; nel 2010 ha rilasciato l’album Resonances, contenente musiche per pianoforte di Mozart, Berg, Liszt e Bartók. Le registrazioni degli anni precedenti includono opere di Bach sia per tastiera che per orchestra, in queste ultime è lei stessa a dirigere la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen; un disco di Beethoven con la Staatskapelle Dresden diretta da Vladimir Jurowski, Reflection e Credo (entrambi contengono diverse opere legate tematicamente), e un disco con sonate di Chopin e Rachmaninov. Hélène è protagonista anche di due DVD rilasciati recentemente: uno contiene il secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov con la Lucerne Festival Orchestra diretta da Claudio Abbado, interpretazione vincitrice nel 2010 del premo ECHOKlassik; l’altro contiene il concerto per pianoforte in sol maggiore di Ravel con la Chamber Orchestra of Europe diretta da Vladimir Jurowski.
Vincitrice di numerosi premi in tutto il mondo, Hélène Grimaud ha ricevuto nel 2012 il Preis der Dresdner Musikfestspiele e, nel 2009, il premo Musikfest Bremen. Nel 2002 è stata nominata “Officier dans l’ordre des Arts et des Lettres” (Ufficiale dell’ordine delle Arti e delle Lettere) dal ministro della cultura francese, e “Chevalier dans l’Ordre National du Mérite” nel 2008. Nel 2004 ha ricevuto la “Victoire d’honneur” alle Victoires de la Musique, e nel 2005 ha vinto il premio ECHO “Instrumentalist of the Year”. Autrice di due libri di successo, Variations Sauvages e Leçons Particulières, sostiene diversi enti benefici tra cui il Wolf Conservation Center da lei fondato nel 1999 nell’Upstate New York, il WWF e Amnesty International.
Cofanetto Brilliant Classics |
Cofanetto Warner Classics |
Contenuto del cofanetto Brilliant Classics:
- Johannes Brahms:
- Sonata per pianoforte n. 2 in fa diesis minore, op. 2
- Sonata per pianoforte n. 3 in fa minore, op. 5
- Klavierstücke, op. 118
- Frédéric Chopin:
- Ballata n. 1 in sol minore, op. 23
- Franz Liszt:
- Après une Lecture de Dante: Fantasia quasi Sonata
- Sergei Rachmaninov:
- Sonata per pianoforte n. 2 in si bemolle minore, op. 36
- Études-tableaux, op. 33 n. 1-3, 5-9
- Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 18
- Maurice Ravel:
- Concerto per pianoforte in sol maggiore
- Robert Schumann:
- Sonata per pianoforte in fa diesis minore, op. 11
- Kreisleriana, op. 16
Contenuto del cofanetto Warner Classics:
- Ludwig van Beethoven:
- Concerto per pianoforte n. 4 in sol maggiore, op. 58
- Sonata per pianoforte n. 30 in mi maggiore, op. 109
- Sonata per pianoforte n. 31 in la bemolle maggiore, op. 110
- Johannes Brahms:
- 7 fantasie, op. 116
- 3 intermezzi, op. 117
- Klavierstücke, op. 118
- Klavierstücke, op. 119
- Concerto per pianoforte n. 1 in re minore, op. 15
- George Gershwin:
- Concerto per pianoforte in fa maggiore
- Sergei Rachmaninov:
- Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 18
- Preludio in sol diesis minore, op. 32 n. 12
- Études-tableaux, op. 33 n. 1, 2, 9
- Variazioni su un tema di Corelli, op. 42
- Maurice Ravel:
- Concerto per pianoforte in sol maggiore
- Robert Schumann:
- Concerto per pianoforte in la minore, op. 54
- Richard Strauss:
- Burlesca in re minore
Nel sito helenegrimaud.free.fr sono disponibili varie fotografie scattate in diverse occasioni di carattere musicale.
Ed ora eccovi la sua interpretazione della Ciaccona di J. S. Bach (trascrizione di F. Busoni dalla Partita per violino solo BWV 1004). Buon ascolto.