I Concerti grossi di Händel diretti da Neville Marriner
Tornano dopo molti anni nel catalogo Decca i Concerti grossi di Georg Friedrich Händel eseguiti dall’Academy of St. Martin in the Fields, diretta da Neville Marriner (475 8673). Possedevo già i primi otto Concerti grossi op. 6 in LP, tra l’altro dischi di ottima qualità che ancora oggi restituiscono un suono chiaro e brillante, ma certamente meno pratici rispetto al supporto digitale.
Ho sempre considerato eccellenti queste interpretazioni, avendo avuto la possibilità di confrontarle con quelle filologiche di Christopher Hogwood (Decca 458 817-2) e anche con quelle di Karl Richter (Deutsche Grammophon 453 249-2, fuori catalogo).
Marriner ha la capacità di esaltare particolarmente la bellezza del “concerto barocco” raggiungendo un equilibrio sonoro a mio avviso ineguagliato. L’organico adottato non è ristretto come vorrebbe l’odierna prassi filologica, e la scelta del basso continuo è sorprendente: l’organo e il clavicembalo si alternano e si sovrappongono nell’accompagnamento dell’orchestra, accompagnamento che a volte si fa piacevolmente più movimentato rispetto a quanto si è soliti ascoltare. È noto che non è compito facile trovare un compromesso tra numero di esecutori e chiarezza espositiva; Marriner, e, aggiungerei, Karl Richter, penso ci siano riusciti rispettivamente per i concerti barocchi e per le composizioni sacre di Bach. Quanto detto vale sia per queste incisioni che per quelle di Vivaldi; mi riferisco, perdonatemi la digressione, alle Quattro stagioni (quattro concerti da Il cimento dell’armonia e dell’inventione, op. 8 n. 1-4, e in particolare L’inverno), all’Estro armonico (dodici concerti op. 3) e alla Stravaganza (dodici concerti op. 4), disponibili in CD Decca (475 471-2), e anche al Gloria RV 589 (EMI 7 54283 2), in cui il delicato basso continuo eseguito all’organo accompagna un commovente Et in terra pax.
Tornando ai Concerti grossi di Händel, quest’album, datato settembre 2007 (le registrazioni risalgono al 1964 e al 1968), include anche i Concerti grossi op. 3, e si inserisce nella serie The Originals a medio prezzo, motivo in più per consigliarne l’acquisto.
La qualità sonora è più che buona, a questo proposito l’etichetta dell’LP recitava Full Frequency Stereophonic Sound, indicazione che è stata riprodotta anche sui CD. Avrei detto qualità ottima se non fosse per un po’ di rumore di fondo a bassa frequenza, il cosiddetto rumble, dovuto sia ad un filtraggio della tensione di rete non eccellente (in particolare la seconda armonica, a 100 Hz), sia probabilmente al rumore ovattato del traffico stradale circostante. In ogni caso è un disturbo che risulta assolutamente tollerabile e che quindi non deve destare preoccupazione. Questo tipo di rumore non è una novità nelle incisioni di Marriner con l’Academy of St. Martin-in-the-Fields, tanto che alcune delle succitate registrazioni di Vivaldi presentano un filtraggio passa alto con frequenza di taglio intorno a 50 Hz proprio al fine di ridurre il rumble.
Attendo ora anche la riedizione dei Concerti per organo di Händel (op. 4 e op. 7) diretti sempre da Neville Marriner e con George Malcolm all’organo.
Già pubblicati in compact disc nella serie Double Decca (452 235-2), questi concerti sono stati eliminati dal catalogo da ormai più di due anni.
Non sarebbe stata una cattiva idea raccogliere in un cofanetto sia i Concerti grossi opp. 3 e 6 (3 CD) che i Concerti per organo opp. 4 e 7 (2 CD), analogamente a quanto fatto per i concerti di Vivaldi. In ogni caso la ristampa dei concerti per organo è ora il tassello mancante per avere a disposizione tutti i grandi concerti barocchi (inclusi i Concerti grossi di Corelli, disponibili come doppio album Decca 443 862-2) eseguiti dalla Academy of St. Martin-in-the-Fields col suo storico direttore. Non resta che sperare che questo avvenga quanto prima.
Aggiornamento 2009: Decca ha rilasciato il cofanetto Handel Masterworks, 30 CD in cui troviamo anche i Concerti grossi e i Concerti per organo qui citati. Tutti i dettagli sono disponibili nell’articolo dedicato.
Arturo Benedetti Michelangeli
Arturo Benedetti Michelangeli (1920-1995)
«… Detestavo il pianoforte, da piccolo se sentivo un pianoforte urlavo…» (*)
Invece di pubblicare una biografia, tra l’altro facilmente reperibile in rete, stavolta ho pensato di ricordare questa leggenda della musica con le parole di chi lo ha conosciuto. A mio avviso, queste citazioni aiutano a scoprire e a comprendere i lati straordinari che caratterizzavano questo grande maestro. Non penso ci sia altro da aggiungere, perciò buona lettura!
NOTA: il materiale che segue è tratto in gran parte dal libretto che accompagna il cofanetto "Arturo Benedetti Michelangeli: The Complete EMI Recordings" della EMI Classics.
- (*) Da un’intervista al Corriere del Ticino, raccolta da Carla Jelmorini.
- (**) Dal volume "Il grembo del suono" (Editore Skira), pubblicato in occasione della mostra dedicata a Benedetti Michelangeli dalla città di Brescia nel 1996.
- (***) Da un’intervista di Enrico Regazzoni per Repubblica.
Tutto questo materiale, eccetto l’intervista a Ramin Bahrami, è tratto dal libretto che accompagna il cofanetto "Arturo Benedetti Michelangeli: The Complete EMI Recordings" della EMI Classics.
La fotografia è tratta dalla copertina del disco "Debussy: Préludes, Volume I" (DG 413 450-2).
Chiudo consigliandovi l’ascolto di questa sua interpretazione della Ballata n. 1 in sol minore, op. 23 di Chopin, tratta da YouTube.