Early French Organ Music – Joseph Payne
A prima vista questi due dischi della Naxos denominati “Early French Organ Music” potrebbero sembrare dei banali dischi antologici contenenti pezzi presi qua e là dalla produzione organistica francese “antica”, ossia grosso modo dal rinascimento al prebarocco. In realtà dando uno sguardo più attento all’elenco delle composizioni contenute ci si rende conto che per la maggior parte si tratta di musica barocca, in particolare di Louis Marchand, Gaspard Corrette, Nicolas de Grigny e Nicolas Lebègue; ci sono poi diverse puntate nella musica antica e prebarocca con compositori come Loyset Compère, Jean Japart, Jean Titelouze e Pierre Attaignant. Inoltre non si tratta di una serie di brani presentati in modo completamente sparso e privo di contesto; nel primo volume in particolare sono state inserite due opere complete: il libro II dei Pièces d’Orgue di Marchand e la Messe du hutième ton (Messa dell’ottavo tono) di Corrette.
L’organista è l’inglese Joseph Payne, scomparso cinque anni fa e noto per essere stato un grande studioso della musica antica per strumenti a tastiera (era anche clavicembalista). Ha insegnato per diversi anni alla Yale University e lì, nel 1985, ha avuto il privilegio di incidere per primo al mondo i corali Neumeister di Bach, riscoperti poco tempo prima proprio in quella università. Vanta inoltre numerose incisioni – spesso integrali – dei più svariati compositori dell’epoca preromantica. Le sue interpretazioni prediligono la fedeltà alla partitura, i tempi sono scanditi con precisione rifuggendo le profonde oscillazioni caratteristiche dell’interpretazione romantica.
Particolare cura è stata dedicata anche alla scelta dei due strumenti utilizzati. Entrambi sono americani e di costruzione moderna, ma di dichiarata e del resto evidentissima ispirazione classica francese. Gli orecchi fini sapranno ben riconoscere un vero classico francese da questi strumenti, ma in definitiva entrambi posso essere considerati ottimi organi, frutto dello studio approfondito degli strumenti autentici che ha permesso di ricalcarne fedelmente la timbrica. L’organo Fisk, utilizzato per il primo volume, è stato costruito nel 1976, è ben temperato ed è dotato di 3 manuali più la pedaliera; il Bedient del secondo volume è invece più grande e dispone di 4 manuali e pedaliera, il temperamento è mesotonico; ulteriori dettagli su entrambi gli organi sono disponibili in fondo all’articolo.
Il primo volume è quasi interamente dedicato alla messa di Corrette. Risalente al 1703, è stata l’ultima grande messa composta alla maniera classica francese, e va ad aggiungersi alle famose messe di François Couperin e Nicolas de Grigny. Nei tre quarti d’ora di musica – tanto dura la parte strumentale di questa messa – non si rileva un’influenza rilevante dei due compositori suoi contemporanei; Corrette ha certamente uno stile personale, tuttavia la creatività non pare essere la sua caratteristica più evidente. Dei ventitré brani presenti, solo cinque o sei contengono idee veramente interessanti, i rimanenti sono abbastanza prevedibili; si ascoltano con piacere ma tendono a scadere nel banale. Tra i pezzi migliori troviamo il Grand Plein Jeu del Kyrie, i Cromhorne en taille del Kyrie e per l’Elevazione, il Prélude à 2 choeurs, il Dialogue de Voix humaine. Deludente invece il Grand dialogue à 3 choeurs dell’offertorio, che si dilunga avvolgendosi su se stesso sfiorando la noia, laddove l’offertorio rappresenta l’occasione regina per far sfoggio di tutte le capacità compositive, non presentando vincoli di tempo particolarmente stringenti (si possono sfiorare i dieci minuti di musica). Oltre alla messa, nel primo volume troviamo anche il secondo libro d’organo di Marchand, che si compone di una decina di brevi pezzi per organo composti nelle diverse forme musicali classiche francesi. Dei circa venti minuti di musica, particolarmente meritevoli sono i Dialogue – Grand Jeu e i Basse de Trompette. Completano il primo disco un elaborato brano rinascimentale di Japart eseguito col registro di Voix humaine, e tre pezzi di Grigny.
Il secondo volume presenta un’antologia di oltre venti brani di vari autori francesi, un paio dei quali di anonimi del seicento tra cui uno splendido Magnificat secundi toni, presentato dall’organista in tutta la sua eleganza grazie anche alle doti del pregevole strumento. Belli anche i brani di Nicolas Gigault, Jean-Henri d’Anglebert e Nicolas Lebègue, di quest’ultimo è particolarmente meritevole l’Offertorio in do maggiore. Divertente anche il giocoso Basse de Trompette di Gilles Jullien.
Tecnicamente i dischi sono ineccepibili: buona spazialità, alta fedeltà e assenza di qualsivoglia disturbo. L’ascolto in cuffia è gradevole così come quello tramite altoparlanti, meglio se in grado di riprodurre basse frequenze fino a 30 Hz.
Purtroppo questi dischi sono stati posti fuori catalogo dalla Naxos, per cui non sarà facile trovarli nuovi in negozio; rimane comunque sempre possibile acquistarli come download in formato elettronico. Per chi invece preferisce il supporto fisico, c’è anche un’altra possibilità: Naxos ha concesso i diritti di ristampare (o, per essere più chiari, ri-masterizzare) i suoi album fuori catalogo a CreateSpace, azienda che fa capo ad Amazon, pertanto acquistando uno di questi dischi su uno dei siti di Amazon si riceverà, a meno di rimanenze di magazzino, un CD-R in custodia jewel case standard, contenente esattamente le stesse tracce presenti nel disco originale. Il fatto di ricevere un disco masterizzato purtroppo non risulta sempre evidente; normalmente c’è una nota nella pagina del prodotto che indica che si tratta di un disco prodotto on demand, ma a volte, specialmente nel sito Amazon italiano, quest’informazione non è presente.
Una nota dolente riguarda purtroppo il materiale a corredo di questi dischi realizzati da CreateSpace: le copertine non sono uguali a quelle originali, in particolare quella posteriore è completamente differente e riporta semplicemente l’elenco dei brani, il codice a barre e poche altre informazioni; il problema è che quando i brani sono molti (oltre la trentina), le dimensioni del testo risultano molto ridotte, al limite della leggibilità. Nel caso dei dischi Naxos, questo problema è aggirabile stampando da sé le cartoline posteriori originali che la casa discografica mette a disposizione gratuitamente sul proprio sito (Volume 1 – Volume 2); sempre sul sito è possibile trovare anche le note presenti nei libretti originali, anch’esse mancanti nelle ristampe targate Amazon. È bene inoltre tenere presente che si tratta sempre di CD masterizzati on demand e non stampati come i normali CD audio, pertanto, oltre alla minore affidabilità del supporto, viene meno il valore intrinseco del disco originale che forse oggi è una delle poche ragioni che ne giustificano l’acquisto.
Organo Fisk della Vermont University, Burlington (Op. 68, 1976)¹
Foto per gentile concessione della fabbrica d’organi C. B. Fisk, Inc.
L’organo, costruito nel 1976² dalla ditta C. B. Fisk Inc. di Gloucester per la Recital Hall dell’Università del Vermont a Burlington, U.S.A., presenta diverse caratteristiche uniche e sperimentali. In primis, i principali registri gravi sono disponibili anche al Grand’organo (Great) e non esclusivamente al pedale. Questa era una pratica comune dei costruttori di organi classici francesi, la quale conferisce un timbro d’insieme scuro e profondo. Inoltre il Grand Jeu del Grand’organo è costituito da registri di tromba modellati direttamente su quelli del costruttore d’organi del XVIII secolo François-Henri Clicquot e per questo risulta particolarmente incisivo, pieno e imponente. Anche la Voix Humaine è presente al Grand’organo – caratteristica tipica degli organi classici francesi. Il recitativo si compone unicamente del Cornetto (soprani) che si suona da una terza tastiera. Somieri e manticeria sono realizzati alla maniera classica francese, cioè intorno al Tremblant Doux, ciò conferisce flessibilità e dolcezza inarrivabili per quasi tutti gli organi americani moderni.
Il Positivo è posizionato a sbalzo davanti al Grand’organo, sopra la testa dell’organista: una soluzione innovativa dettata dall’impossibilità pratica di sistemarlo su di una balconata.
L’organo è accordato con un temperamento non equabile³, secondo uno schema proprietario della fabbrica Fisk.
(¹) Note tratte dal libretto annesso al disco.
(²) Sul libretto è indicato l’anno 1974, ma sulla documentazione di Fisk è riportato 1976.
(³) Kirnberger III, come indicato sul sito della fabbrica Fisk.
Disposizione fonica
I. Great Couplers |
II. Positive III. Récit Tremulant Pedal |
Manuali: C-g3 (56 note). Pedaliera: C-f1 (30 note, radiale concava). |
Organo Bedient della University of North Texas, Denton (Op. 21, 1985)¹
Foto: © groenling, 2005.
Frutto di una generosa donazione di Robert e Shirley Ottman, l’organo classico francese Bedient (IV/41) è situato nell’auditorium principale dell’Università del Nord del Texas. Costruito dalla Gene R. Bedient Co., Lincoln, NE, in origine era stato destinato alla chiesa episcopale di St. Mark di Grand Rapids, Michigan, come dono alla chiesa e alla comunità da parte di Sara H. Lowry e O. William Lowry, e fu consacrato a Grand Rapids il 14 settembre del 1986. Il progetto si basò sull’indagine degli organi storici francesi di Souvigny, Houdan, Poitiers, Mitry-Mory, più vari scritti e altre risorse. È costruito nello stile di un organo francese del XVIII secolo, sebbene non si tratti di una copia di un particolare strumento storico realmente esistito, del resto i cambiamenti tecnologici sono tali da rendere impraticabile la riproduzione esatta sia dal punto di vista tecnico che da quello economico. La cassa è realizzata in legno di quercia bianca levigato a mano, è stata poi trattata con un mordente e rifinita con una tradizionale finitura di gommalacca nota come lucidatura alla francese. La fabbrica Bedient disponeva di speciali modanatrici in grado di riprodurre i profili modanati dell’organo Clicquot di Souvigny del 1778. Le tastiere sono di quercia, con i tasti bianchi in osso e i diesis in ebano. La pedaliera è di tipo tradizionale francese ed è realizzata in legno di quercia.
Il semplice sistema di trasmissione meccanica sospesa utilizza tiranti in ottone e legno di pino della California (Pinus lambertiana) con meccaniche di riduzione in acciaio, quercia, ottone e noce americano. I bilancieri del Positivo e dell’Organo Eco sono in quercia. Il meccanismo di inserimento dei registri è realizzato in acciaio con i pomelli dei tiranti in noce e ceramica per la placchetta frontale. I somieri sono di mogano, quercia, pino, con elementi in acciaio e in pelle. Le canne frontali sono caratterizzate da bocche a scudo tracciate dall’interno e schiacciate, e sono realizzate per l’88% di stagno opportunamente brunito per conferirgli un aspetto lucido. Tutte le canne metalliche interne hanno il piede e l’anima realizzati in piombo, una comune pratica francese. I risuonatori delle ance e i corpi delle canne interne aperte sono per l’88% di stagno, mentre i corpi delle canne metalliche dei flauti tappati sono di piombo. Tutte le lastre di stagno e piombo sono state martellate prima di essere trasformate in canne. Le canne di legno sono di quercia e mogano. La manticeria è composta da un elettroventilatore con grandi mantici a più pieghe in grado di alimentare con una pressione di 100 mm una serie di canali portavento in rovere, attraverso il Tremblant doux fino ai somieri.
(¹) Note tecniche tratte dal sito della North Texas University e tradotte con la gentile collaborazione della Fabbrica Artigiana di Organi Pinchi.
Disposizione fonica
Grand-Orgue (53 note) Récit (34 note) Couplers |
Positif (53 note) Echo (53 note) Tremulant Pedale (36 note) |
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