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Organo Formentelli della Basilica di Santa Maria degli Angeli (Roma)

II. Grand’Organo (C-e”’)
Principale 16′
Ottava 8′
Quintadecima 4′
Decimanona 2 2/3′
Vigesimaseconda 2′
Ripieno grave 5f.
Ripieno acuto 4f.
Cimbalo in terza 2f.
Bordone 16′
Flauto a fuso 8′
Gran quinta 5 1/3′
Flauto a camino 4′
Gran terza 3 1/5′
Nazardo 2 2/3′
Terza 1 3/5′
Gran Cornetto 5f. Soprani
Bombarda 16′
Tromba giubilare 8′
Tromba 8′
Clarone 4′

I. Positivo (C-e”’)
Principale 8′
Ottava 4′
Quintadecima 2′
Decimanona 1 1/3′
Vigesimaseconda 1′
Ripieno grave 3f.
Ripieno acuto 2f.
Voce umana Soprani (8′)
Flauto di legno 8′
Flauto in VIII (4′)
Flauto in XII (2 2/3′)
Flauto in XV (2′)
Flauto in XVII (1 3/5′)
Flauto in XIX (1 1/3′)
Cornetto 5f. Soprani
Tromba 8′
Cromorno 8′
Clarone 4′

III. Recitativo (C-e”’)
Corno camoscio 8′
Principale 4′
Ottava 2′
Ripieno 5f.
Sesquialtera 2f.
Voce angelica Soprani (8′)
Bordone 8′
Flauto aperto 8′
Flauto a cuspide 4′
Flauto in selva 2′
Flagioletto 1′
Cometto 3f. Soprani
Oboe 8′
Salmoè/Tromba 4′ – 8′
Vox humana 8′

IV. Eco (C-e”’)
Flauto in eco 8′
Principale in eco 4′
Nazardo 2 2/3′
Ottava 2′
Cornetta 1 3/5′

Pedale (C-f’)
Principale 16′
Ottava 8′
Quintadecima 4′
Ripieno grave 5f.
Ripieno acuto 6f.
Subbasso 16′
Flauto di legno 8′
Flauto a camino 4′
Corno di notte 2′
Controbombarda 32′
Bombarda 16′
Tromba 16′
Clarone 4′
Piva 2′

Accessori:

  • Tremolo nel vento al Positivo
  • Tremolo a vento perso al Recitativo
  • Usignuolo
Unioni:

  • Positivo al Grand’Organo (a cassetto)
  • Recitativo al Grand’Organo
  • Recitativo al Pedale
Pedaletti:

  • Chiamata a rinvio della combinazione delle ance
  • Staffa espressiva del Recitativo
Canne in mostra
 
Dettaglio del registro di Tromba Giubilare
 
Dettaglio del registro di Tromba Giubilare
 
Organo
 

Disposizione fonica tratta dal sito www.santamariadegliangeliroma.it.

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Perché

31 gennaio 2009 1 commento

Perché all’Auditorium Parco della Musica non c’è un organo? Com’è potuta accadere una cosa simile a Roma, nel ventunesimo secolo?

Come si fa ora con la Sinfonia delle Alpi e con Così parlo Zarathustra di Richard Strauss? Come si fa con la terza sinfonia di Saint-Saëns, e poi la Manfred di Tchaikovsky, la seconda e l’ottava di Mahler, I pianeti di Holst? e chissà quante altre composizioni mi sfuggono!

Sala Santa Cecilia: interno

Una cattedrale senza campanile…

Nel 2011 la rivista Music@ (Conservatorio dell’Aquila) ha pubblicato un’inchiesta a firma di Giovanni Di Giacomo dal titolo La strana storia dell’organo che Luciano Berio non volle [PDF, 547 kB], che racconta il progetto dell’auditorium dal punto di vista dell’organo che effettivamente era stato previsto. Gli spazi destinati allo strumento erano infatti stati concepiti dall’architetto Renzo Piano e sono tuttora presenti nella Sala Santa Cecilia, seppure attualmente occupati da alcune file di poltrone.

Altro documento interessante: Premio Valentino Bucchi XXIX edizione, 2006 (pagg. 4-5) [PDF, 106 kB]

Foto tratta dal sito www.thema96.it.

Parco Leonardo: città del futuro?

18 marzo 2007 1 commento

Oggi si va un po’ fuori tema…

Quello che ho provato passeggiando per Parco Leonardo, poco fuori Roma, è difficilmente descrivibile; una sensazione particolare, inquietante e stupefacente al tempo stesso, come accade spesso di fronte a troppe novità sperimentate tutte insieme. Non posso nemmeno dire se sia stata un’esperienza negativa o positiva, mi limito a definirla un’esperienza. Tenterò una concisa descrizione, corredata delle mie impressioni.

"Parco Leonardo" è un centro commerciale e residenziale insieme; si compone di alcuni ampi viali e varie piazze con belle aiuole, il tutto realizzato secondo precise geometrie. Sui lati dei viali sorgono molte palazzine, tutte di eguale altezza tra loro, cinque piani, e in colori non troppo dissimili. Oltre ad esse ci sono altre due costruzioni, la più grande delle quali ospita un enorme centro commerciale, il più grande d’Italia, dieci ettari di negozi di ogni genere, dislocati su due livelli. L’altra costruzione, anch’essa alquanto estesa, include, tra l’altro, il cinema, anche questo il più grande d’Italia e su due livelli; è questa una costruzione che, vista da fuori, pare inquietante perché non ha finestre, nessuna apertura per due piani, che poi sono l’equivalente di quattro, dato che una sala è alta più del doppio di un normale piano.
Le palazzine all’esterno del centro commerciale ospitano appartamenti, a centinaia, molti dei quali tutti uguali tra loro, e anche altri negozi. Le parole chiave sono linearità, uniformità, e, a dire la verità, è proprio questa una delle cose che mi hanno fatto pensare.

Parco Leonardo è un sistema chiuso, una città totalmente autosufficiente, il che rappresenta un altro elemento insolito. Le uniche vie d’accesso sono la adiacente stazione ferroviaria e la via Portuense, connessa anche con l’autostrada. Tali infrastrutture collegano egregiamente questo "mondo" con il resto, ma in ogni caso è praticamente già tutto disponibile all’interno: supermercato con oltre trenta casse, tanto per dare l’idea delle dimensioni, parrucchiere e decine di altri negozi per ogni esigenza; ma non solo, all’esterno del centro commerciale vi sono già dei residenti negli appartamenti e alcuni hanno avviato attività proprie; mi è capitato ad esempio di notare la presenza di un dentista, ben evidenziata dalle tende da sole del suo terrazzo, con su scritto "DENTISTA", a caratteri cubitali.

Altra caratteristica notevole: non vi sono veicoli che circolano nel centro residenziale, tutti devono lasciare l’auto negli adeguati parcheggi sotterranei, in grado di contenere migliaia di veicoli. Evidentemente la qualità dell’aria è un parametro che è stato preso in considerazione, oltre, naturamente, alla comodità di poter girare a piedi senza timori. Gli appartamenti abitati sono comunque ancora "pochi" (rispetto al totale), e vi sono anche vari edifici attualmente in costruzione.

Ciò che salta all’occhio è che ci si ritrova a interagire con dimensioni distanti qualche ordine di grandezza da quelle alle quali siamo abituati nella nostra vita, specialmente nelle nostre città, progettate inoltre spesso senza una geometria precisa: un negozio qui, uno lì; una farmacia tra il meccanico e il fruttivendolo, … e poi: vie non perfettamente rettilinee, né uniformemente larghe, e nemmeno palazzine tutte simili tra loro. Lì invece è tutto preciso: c’è la zona dei ristoranti (di ogni etnia), il "Palazzo dei divertimenti" (che include il cinema), gli altri negozi. E tutto enorme. Una cosa che ho notato con piacere è stata la pulizia: non ho trovato praticamente nulla fuori posto, stranamente pochissima immondizia. Infine il servizio di sicurezza, presente, è molto discreto e per notarlo bisogna proprio farci caso.

Mi è però venuto da riflettere, e non poco, su come vada evolvendosi la nostra civiltà. Che Parco Leonardo rappresenti un modellino di ciò che saranno le città del futuro? Sistemi chiusi, enormi e organizzati fino all’estremo? Si potrebbe dire: "non male, però!". Ma poi, all’"esterno" cosa rimarrebbe? Il degrado? Il mondo di coloro che, per un motivo o per l’altro, non possono permettersi questa vita di comodità? Insieme, ovviamente, ai rifiuti dei centri stessi… Lo so, mi sono lasciato prendere la mano, ma, insomma, li abbiamo visti tutti i film di fantascienza e questo sembra veramente un salto nel futuro. Un salto nel futuro pure per quel che riguarda le tecnologie: presenza di internet wireless, ad esempio; inoltre non mi è capitato di vedere nemmeno uno schermo che non fosse del tipo ultrapiatto a cristalli liquidi o al plasma; comprensibilmente dato che si tratta di strutture che risalgono al massimo a un paio d’anni fa.

In ogni caso è tutto studiato, progettato e realizzato per uno scopo fondamentale: far spendere soldi, in qualunque modo sia possibile, dalle caramelle ai vestiti, passando per l’elettronica e le slot machine. Lo si nota anche dalla struttura interna del centro commerciale, che invita il visitatore a girare senza smettere mai; le vie d’uscita sono presenti (tre, escludendo quelle d’emergenza) ma sono abbastanza defilate sicché uscirà solo chi ne avrà davvero voglia, magari per fumarsi una sigaretta, il che è giustamente vietato all’interno del centro, coperto.

Non può tuttavia mancare in questa sede un riferimento alla musica, ebbene sì. In un negozio di elettronica del centro commerciale sono in vendita anche CD di classica; sono in uno spazio ristretto ma almeno ci sono. Quel che è interessante è che i dischi della Universal (cioè Deutsche Grammophon, Decca, Philips) serie H (alto prezzo), sono disponibili a circa 15 euro, cioè 3 o 4 euro in meno rispetto ai prezzi tipici dei normali mediastore. Purtroppo però l’assortimento è molto limitato. Ci dovrebbe essere comunque, fuori dal centro commerciale, una libreria più fornita, si spera, di musica classica, ma non posso confermare poiché non ho fatto in tempo a visitarla.

In rete è possibile trovare fotografie e altra documentazione riguardante Parco Leonardo. I collegamenti utili si trovano a fine articolo; inoltre ho inserito le scansioni di alcune pagine tratte dalla brossura introduttiva disponibile gratuitamente presso il centro informazioni, le quali aiuteranno a comprendere la mia lacunosa descrizione e approssimativa. In ogni caso chi può ci faccia un salto, almeno per vedere cosa si prova.