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Karl Richter: A Universal Musician

Copertina dell'album Karl Richter: A Universal Musician

Finalmente il cofanetto è arrivato. Può non essere facile trovarlo nei negozi, forse perché uscito solo da un mese.

Titolo: Karl Richter – A Universal Musician
Casa discografica: Deutsche Grammophon
Serie: Original Masters
Anno: 2006
Formato: Box da 8 CD (foderine interne di carta con finestrella di plastica)

Adesivo incollato sul cofanetto

Otto dischi pieni di ottima musica; in particolare:

CD 1 (soli/coro & orchestra): Schütz: Musikalische Exequien SWV 279-281 [mono] – Händel: estratti da opere liriche.
CD 2 (soli/coro & orchestra): A. Scarlatti: Su le sponde del Tebro – Bach: estratti dalle passioni – Händel, Haydn & Mendelssohn: estratti da oratori.
CD 3 (orchestra): Bach: Concerti BWV 1044 & 1055 – C. P. E. Bach: Sinfonie n. 1-4.
CD 4 (orchestra): Haydn: Sinfonie n. 94 & 101.
CD 5 (organo): Mozart: Fantasia K. 608 – Brahms: 11 Chorale Preludes, Op. 122 – Liszt: Preludio e fuga sul nome BACH, S. 260.
CD 6 (clavicembalo): Händel: Suite in mi maggiore, Ciaccona in sol maggiore [mono]; Bach: Concerto italiano BWV 971, Fantasia cromatica e fuga BWV 903, Toccata e fuga in sol minore BWV 915, Pastorale in fa maggiore BWV 590, Fantasia in do minore BWV 906.
CD 7 (clavicembalo): Bach: Variazioni Goldberg BWV 988.
CD 8 (tenore solo & organo): Bach: Schemelli Songbook.

I primi quattro dischi mettono in evidenza le qualità di Karl Richter come direttore d’orchestra, mentre dal quinto CD in poi si possono apprezzare le sue capacità di organista (CD 5), clavicembalista (CD 6 e 7) e accompagnatore (CD 8).

Frontespizio delle Musikalische Exequien

CD 1 – Sulle Musikalische Exequien c’è da dire che, nonostante siano registrate in mono, la fedeltà del suono è molto buona, sicuramente ottima per l’epoca (1953). Altre case discografiche incidevano già in stereo in quegli anni; la Deutsche Grammophon in effetti non fu tra le prime case ad adottare il nuovo metodo di registrazione, uno dei primi esempi è infatti la Passione secondo Matteo BWV 244 diretta da Richter nel 1958. Tuttavia, come detto, ascoltare Schütz in questa rara e storica registrazione risulta molto piacevole, le voci sono brillanti come nelle registrazioni stereo degli anni sessanta e gli strumenti, l’organo in particolare, emergono con una naturalezza tale che quasi ci si dimentica di stare ascoltando un’incisione monofonica (a meno di non ascoltarla in cuffia) grazie anche all’acustica dell’ambiente in cui si riproduce il disco. Si ravvedono già le caratteristiche vocali che determineranno, qualche anno dopo, il grande successo del coro che prenderà il nome di Münchener Bach-Chor. Nel libretto manca stranamente il testo, dimenticanza imperdonabile visto il prezzo del cofanetto. Fortunatamente in Internet non è difficile reperirlo: Parte I (SWV 279)Parte II (SWV 280)Parte III (SWV 281).

CD 2 – I solisti di Su le sponde del Tebro sono Maria Stader (soprano) e Willy Bauer (tromba). Questa cantata da camera di Scarlatti per soprano, tromba, archi e continuo, si ascolta piacevolmente e dura meno di un quarto d’ora. La qualità della registrazione, inoltre, è molto buona. Oltre a Scarlatti, questo disco contiene un assaggio di alcune composizioni vocali di Bach, Händel, Haydn e Mendelssohn, delle quali si possono ascoltare al massimo un paio di arie ciascuna. È dunque quasi certamente il CD che verrà ascoltato meno di tutti.

Copertina dell'LP delle sinfonie di Carl Philipp Emanuel Bach

CD 3 – Il disco si apre con il celebre Triploconcerto BWV 1044 eseguito dai solisti Aurèle Nicolet, Gerhart Hetzel e lo stesso Karl Richter rispettivamente al flauto, al violino e al cembalo. L’esecuzione è di una trasparenza cristallina, si potrebbe riscrivere lo spartito a orecchio, tuttavia nell’insieme sonoro il clavicembalo emerge poco, specie nel secondo movimento, dove la parola è lasciata unicamente ai tre solisti: mentre flauto e violino s’avvicendano e si intrecciano tra loro, il clavicembalo sembra restarsene in disparte, relegato quasi ad un ruolo di accompagnamento; eppure il due manuali suonato da Richter non avrebbe avuto difficoltà ad imporsi con un timbro forte, in modo da incorniciare e solidificare quest’adagio che invece rimane poco definito soprattutto nel registro basso. A seguire troviamo il Concerto per oboe BWV 1055, nella ricostruzione curata da Christopher Hogwood a partire dalla trascrizione per clavicembalo, unica versione autentica pervenutaci. L’esecuzione, risalente al 1980, non risente assolutamente del problema appena esposto, in quanto il clavicembalo si occupa qui unicamente del basso continuo insieme con il contrabbasso. La parte solistica è affidata all’oboista Manfred Clement.
Le pionieristiche sinfonie di Carl Philipp Emanuel Bach, sicuramente poco conosciute, gettano in realtà le basi per quella che sarà la grande stagione sinfonica classica che esploderà con Haydn e Mozart e poi sarà portata ai massimi livelli da Beethoven. I richiami al concerto barocco sono numerosi, l’onnipresente clavicembalo ne è segno lampante, ma la gestione dell’organico inizia ad essere molto più articolata e dinamica, e si possono già scorgere diverse trovate geniali che divergono nettamente dal modo di comporre secentesco, e che saranno proprio il sale delle successive sinfonie classiche. La Münchener Bach-Orchester si dimostra perfettamente in grado di eseguire questo repertorio con la dinamica che si conviene a lavori sinfonici a tutti gli effetti. Per quel che riguarda l’aspetto tecnico, la qualità sonora del disco è molto buona, nessun particolare da rilevare.

CD 4 – È un dato di fatto che Karl Richter sia noto principalmente per le sue interpretazioni della musica barocca, tuttavia non sono state rare, nella sua vita artistica, le digressioni verso correnti musicali meno antiche, basti pensare a Brahms, presente in questo stesso cofanetto (CD 5), o anche a Max Reger. La registrazione di queste due sinfonie di Franz Joseph Haydn risale al 1961 con l’orchestra dei Berliner Philharmoniker. La direzione è caratterizzata dalla precisione dei tempi tipica del direttore sassone; non sono presenti brusche variazioni del tempo, che invece sono caratteristiche delle letture più romantiche. La dinamica dell’orchestra è ben curata, i piano, i forte e i crescendo si apprezzano bene; del resto l’intensità e la precisione dei Berliner Philharmoniker erano qualità ampiamente dimostrate già all’epoca di queste registrazioni; nel 1955, infatti, il direttore Herbert von Karajan aveva iniziato il lungo lavoro di perfezionamento di quella che nel corso degli anni sessanta diventerà una delle più rinomate orchestre del mondo.

Copertina dell'LP delle composizioni per organo di Mozart, Brahms e Liszt

CD 5 – Come già anticipato nel precedente articolo “Pagine per organo”, qui troviamo due eccellenti e fino ad oggi rarissime esecuzioni: la Fantasia in fa minore K. 608 (per organo meccanico) di Mozart e il Preludio e fuga sul nome BACH di Liszt. Sono inoltre presenti gli 11 Chorale-Preludes (Preludi corali) op. 122 di Brahms che nulla hanno a che vedere con la magnificenza dei due lavori citati in precedenza, ma nei quali Karl Richter cura particolarmente la scelta dei registri; non vi sono due corali che siano eseguiti con la stessa combinazione, senza considerare i cambi di manuale. Si tratta dunque di interpretazioni da non perdere. L’anno è il 1964 e l’organo è lo Steinmeyer della Herkules-saal (sala di Ercole) a Monaco di Baviera (come si può leggere sulla copertina dell’LP originale che trovate in fondo a questo articolo), inaugurato pochi anni prima e del quale il nostro organista sfodera l’intera tavolozza timbrica e le ampie potenzialità espressive. A breve dovrebbero pervenire maggiori informazioni su questo strumento grazie alla gentile collaborazione della stessa fabbrica di organi tedeschi (aggiornamento del 7/8/2006: è disponibile la disposizione fonica dell’organo). Unico neo di queste registrazioni è l’immagine stereofonica un po’ più stretta del normale (cioè i canali sinistro e destro si assomigliano molto) il che può essere imputabile alla disposizione dei microfoni; bisogna inoltre ricordarsi che ci si trova in una sala, la quale presenta quindi un’acustica diversa da quella di una chiesa. In compenso il riverbero risulta piuttosto ridotto, il che conferisce maggiore chiarezza e brillantezza al suono, caratteristiche difficili da riscontrare nelle incisioni organistiche sinfoniche. In conclusione si tratta senz’altro di interpretazioni eccellenti e raccomandabili.

Copertina dell'LP delle incisioni clavicembalistiche di Bach

CD 6 – Händel è stato registrato nel 1954 in mono e la qualità del suono purtroppo ne risente più delle Musikalische Exequien di Schütz, anche se l’anno e il luogo delle incisioni (Herkules-Saal, Monaco) sono gli stessi; in pratica i toni acuti sono troppo evidenti e i toni medi risultano troppo deboli, tuttavia un’equalizzazione più attenta avrebbe portato a un migliore risultato sonoro, come ho potuto constatare personalmente. Bach invece è tutto in stereo e di buona qualità sonora, e tutto suonato con precisione e senza troppi abbellimenti, come sempre quando si parla di Karl Richter. Una menzione speciale la merita la Pastorale in fa maggiore BWV 590, opera eseguita tipicamente all’organo e qui invece suonata al clavicembalo. Richter scelse uno strumento moderno per le sue registrazioni: costruito da Neupert, si tratta di uno strumento un po’ speciale poiché dispone di un forte registro basso di 16′.

CD 7 – Per le Variazioni Goldberg vale quanto scritto poco fa. Il clavicembalo è sempre lo stesso, come pure la pulizia dell’esecuzione. Interessante il gioco dei registri che sottolinea i passaggi di una certa importanza e abbellisce i ritornelli che altrimenti si ridurrebbero davvero a una semplice ripetizione dello stesso pezzo. A proposito dei ritornelli, questa è una delle poche esecuzioni in cui vengono eseguiti tutti, tanto che il disco dura oltre 77 minuti. Buona la qualità del suono.

CD 8 – Queste composizioni di Bach per tenore (Peter Schreier) e organo (Karl Richter) sono poco eseguite e gradirle o meno è questione di gusti, alcuni potrebbero trovarle noiose ma Richter cerca sempre di movimentare l’accompagnamento scegliendo le registrazioni in modo vario, supportato dall’organo Silbermann della cattedrale di Freiberg, autore, tra l’altro, della esemplare registrazione di Richter della Passacaglia in do minore di Bach. Qualità audio molto buona (dopotutto siamo nel 1978).

Disposizione dell'organo Silbermann del Duomo di Freiberg

Potete trovare un altro interessante articolo su questo cofanetto nel blog “Musicalia-Organalia” [Link al post].

Collegamenti utili:
Deutsche GrammophonSteinmeyer OrgelbauResidenz München – Libretto delle Musikalische Exequien: IIIIII.

Retro del cofanetto
  1. Giuseppe
    31 luglio 2006 alle 18:42

    Carissimo Alberto,
     
    ho letto il tuo interessantissimo articolo dedicato al cofanetto sull’arte di Karl Richter: le tue recensioni sono degne di…un critico!!!
    Mi hai fatto venire voglia di comprare questo cofanetto e di scoprire più da vicino e con maggiore profondità la personalità musicale di questo organista; ho anche letto che ci sono interpretazioni che esulano dal suo tradizionale repertorio (mi riferisco a Liszt e Brahms)…ciò è molto intrigante…
     
    Mi raccomando, continua a parlarci delle tue nuove conquiste musicali: personalmente ti ringrazio infinitamente per il tuo paziente e sapiente lavoro!!!!
     
    Continua così
     
    Giuseppe Raccuglia Organarius

  2. Giuseppe
    1 agosto 2006 alle 14:40

    Ciao Alberto!!!!
     
    Ma hai messo il collegamento al mio blog..! Mi reputi meritevole di tanto prestigio? Ti ringrazio!!!!!

  1. 12 ottobre 2010 alle 09:33
  2. 12 ottobre 2010 alle 11:49
  3. 12 ottobre 2010 alle 12:40
  4. 12 ottobre 2010 alle 12:43
  5. 20 settembre 2019 alle 18:50

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